L’osservazione o la fotografia di un transito planetario sul Sole segue le regole dell’osservazione solare ovvero massima sicurezza per gli occhi o per la fotocamera, utilizzando filtri solari validi come quello Astrosolar della Baader in luce bianca, filtri e telescopi solari in luce H-Alfa, o al più con il Prisma di Herschel sempre in luce bianca.
Il 9 Maggio 2016 sarà visibile dall’Italia il transito di Mercurio sul Sole, un evento raro ma non tanto quanto quello dell’altro pianeta, Venere, verificatosi il 6 guigno del 2012. I transiti di Venere sono infatti notoriamente rari con periodi di 105 o di 121 anni, per cui il prossimo transito di Venere si verificherà 2117. Su questo blog puoi trovare alcune immagini scattate durante le ultime fasi del transito del 2012.
Tornando all’oggetto della news, il transito di Mercurio, apparentemente sembra non avere una certa periodicità ma, osservando le date degli ultimi transiti, si nota subito che si sono verificati tutti in Maggio o Novembre. La motivazione di tale cadenza è dovuta fondamentalmente all’angolo di inclinazione dell’orbita di Mercurio rispetto all’Eclittica (l’orbita terrestre) ed alla sua eccentricità che fa cadere i punti “nodali”, ovvero i due punti di intersezione dell’orbita di Mercurio con il piano dell’Eclittica, in due mesi: Maggio e Novembre. In particolare, quando il pianeta Mercurio transita in Maggio si trova all’Afelio, la massima distanza dal Sole, mentre quanto transita in Novembre si trova al Perielio, la minima distanza dal Sole. Questo ci ricorda già una prima interessante osservazione: nel transito del prossimo Maggio avremo Mercurio all’Afelio e quindi ad una distanza tra le minime con la Terra per cui il diametro angolare del pianeta che ci aspetteremo durante il transito sarà, seppur di poco, tra i maggiori e quindi, per chi ha una buona/ottima vista, riuscirà a osservare l’evento anche ad occhio utilizzando particolari occhialini, quindi senza alcuno strumento. Altra caratteristica dei transiti di Maggio è che sono molto lunghi e sono quelli più frequenti, difatti il transito di questo Maggio inizierà alle 13:11 circa (ora locale) e terminerà un’ora dopo il tramonto.
Con quali strumenti possiamo osservare o fotografare il transito?
Possiamo utilizzare qualsiasi strumento purché munito sempre di filtro solare e ricordando che l’osservazione in ogni caso non deve mai essere troppo prolungata, difatti tali filtri, eccetto quelli per l’H-alfa, lasciano passare una seppur minima quantità di infrarossi lontani che hanno l’effetto di riscaldare, per cui una buona regola di osservazione solare è quella di osservare per brevi periodi di 2-3 minuti al massimo, far passare stesso periodo di tempo non osservando e poi ritornare a fare osservazione sempre con la stessa modalità (2-3 minuti di osservazione seguiti da almeno 2-3 minuti di riposo). Anche per le camere si dovrebbe seguire la stessa regola in quanto si surriscaldano i sensori per cui riprese ininterrotte sono da sconsigliare a meno di non avere dei sistemi di raffreddamento attivo (ventoline), in caso contrario sempre meglio optare per riprese massimo di 15-20 minuti con un periodo di 5-10 minuti di riposo, sempre osservazione in luce bianca, quindi effettuata con Prismi di Herschel o filtro Astrosolar densità ND5. Nel caso si utilizzi un filtro Astrosolar ND3.8 bisogna ricordare che l’osservazione visuale è da evitare assolutamente essendo tale filtro molto meno denso del classico ND5 per cui la quantità di luce che passa è elevata a meno di non ridurla con filtri neutri o polarizzatori doppi, in ogni caso, sebbene le caratteristiche della fotosfera solare siano più evidenti (meglio se si accoppia un filtro Continuum o al più un filtro OIII da 8.5nm) con tale filtro, meglio evitare l’osservazione visuale e passare solo a quella fotografica e ricordare di non eccedere i 6-9 minuti comportando tale osservazione un forte riscaldamento del sensore.
Questi i filtri consigliati:
ASTROSOLAR ND5 PER CANNOCCHIALI E BINOCOLI
ASTROSOLAR ND5 PER TELESCOPI RIFLETTORI E RIFRATTORI
ASTROSOLAR ND5 PER OBIETTIVI FOTOGRAFICI E PICCOLI BINOCOLI
ASTROSOLAR ND3 PER USO ESCLUSIVO FOTOGRAFICO
PRISMA DI HERSCHEL BAADER COOL CERAMIC
TELESCOPI SOLARI IN LUCE H-ALFA
In definitiva, si avrà la possibilità di osservare l’evento, meteo permettendo, in molti modi, dai semplici occhialini per eclissi utilizzabili anche per il transito e per i quali si ricorda di NON utilizzarli assieme a piccoli binocoli o qualsiasi altro accessorio ottico se non i propri occhiali in caso di portatori di occhiali.
Per chi osserverà con il proprio strumento, opportunamente filtrato, si consigliano ingrandimenti da 40x fino a 400x e se la turbolenza atomosferica lo permetterà anche 600x.
Per chi invece pianificherà anche riprese con camere CCD/CMOS dedicate al planetario come le ASI o le Celestron, possibilmente monocromatiche e utilizzando lenti di Barlow da 2x, 3x o 4x, si consigliano filmati brevi di 60-90 secondi, riuscendo anche a focali di 5000 o 7000 mm ad utilizzare un basso guadagno e tempi di esposizione non inferiori a 1/30″ così da assicurare almeno 30 FPS per un totale di 2700 frames per ogni filmato.
Per chi utilizzerà la reflex si consiglia sempre una buona barlow 2x, 3x o 4x ed almeno 7-9 scatti in raffica per ogni gruppo di immagini così da poter sommare gli scatti e migliorare il rapporto S/N e ridurre al minimo gli artefatti da turbolenza atmosferica.
In tutti i casi l’uso del filtro Continuum è consigliatissimo essendo tale filtro centrato sulla banda continuum del sole e permettendo, in accoppiata ad un Astrosolara ND3.8, la visualizzazione delle celle convettive solari seeing permettendo.
Cieli sereni e buona osservazione del transito