Ciao navigante. Mi chiamo Antonello Medugno e la mia passione è guardare il cielo. Oggi lo guardo sempre più con occhi elettronici ma la passione è nata in tenera età (8 anni) e da allora non ho mai smesso di guardarlo appena ho potuto, grazie anche al fatto che in casa ho avuto sempre una grande libreria con libri che spaziavano tutti gli ambiti culturali: tutto merito di mio padre. E’ proprio a questa tenera età che ho costruito il mio primo “telescopio” utilizzando una lente per francobolli come obiettivo e un lentino per orologiaio come oculare il tutto montato su una tavoletta di legno. Purtroppo il piccolo gingillo è andato perduto ma la passione è rimasta.
Dal mio primo Giove visto con detto strumento, dopo qualche tempo faccio comprare un po di libri di astronomia ai miei genitori (libri tascabili per un ragazzino di 9 anni) e inizio la conoscenza del cielo stellato, affascinandomi sulla storia delle costellazioni e imparando l’evolvere delle stesse e delle costellazioni nel cielo durante le quattro stagioni dell’anno.
All’età di 12 anni riesco ad avere il primo riflettore newton che in quei tempi impazzava come pubblicità: lo skymaster 114/900 newton; lo potete vedere nella foto sul suo treppiedi alle mie spalle che tiene compagnia al “dinosauro” (termine coniato da Renzo del Rosso – forum Astrofili.org) da 350mm di diametro.
Faccio vita da visualista per anni e anni, trasportando il piccolo newton su per monti e a casa di amici. Come miglioramento allo strumento acquisto due oculari MA della Meade: 40mm e 9mm. Proseguo come visualista osservando i maggiori eventi celesti degli anni ’80 e ’90, sebbene il mio occhio è sempre stato rivolto a Giove e infatti ne seguo con il piccolo strumento le evoluzioni cromatiche e strutturali negli anni facendo disegni su disegni e riportando gli eventi su schede. Non disdegno di fare fotografia (diciamo tentativi di fotografia su pellicola) deep con la fotocamera a pellicola in piggy back (tutto autocostruito) al 114. Imparo nel frattempo tecniche di tiraggio delle pellicole B/N (la Kodak TP2415 e la HP500 della Ilford con prodotti Ornano e Ilford) e sviluppo tutto da me per anni.
Nel frattempo seguo la vena scientifica all’università presso la Facoltà di Biologia dell’Università di Napoli Federico II (in casa avevo un buon microscopio in quanto mio padre era appassionato di questa materia), con l’intento di fare ricerca di base. Al termine decido di intraprendere il dottorato di ricerca in biologia evoluzionistica, e nei tre anni del dottorato conseguo risultati nell’ambito scientifico. Successivamente intraprendo un’altra mia passione, la matematica, conseguendo dopo 3 anni alla S.U.N. l’abilitazione di questa ostica ma affascinante materia.
La scelta del telescopio SC è quasi obbligata: il cielo negli anni da quando ero bambino è cambiato al punto tale che dalla mia postazione raggiungo una magnitudine limite di +3.0 quando sono fortunato, mentre da bambino vedevo anche la Via Lattea seppur accennata. Con l’LX90 inizio a rivedere le conoscenze di astrofotografia su pellicola, cercando di adattare le osservazioni alle condizioni di cielo, ma ben presto opero il viraggio verso le webcam, sia con la vesta comprata usata in germania che con la LPI della Meade. L’esperienza condotta per anni con il 114/900 e dell’LX90 mi portano a guardare più verso il planetario che verso il deep, proprio a causa delle condizioni di cielo sempre più inquinato e poco trasparente. Dopo alcune considerazioni sulla valutazione media in alcuni mesi del seeing, ho pensato di fare il passaggio ad uno strumento adatto al planetario ma che non mi precludesse l’opportunità di fare altro oltre l’alta risoluzione planetaria. Avevo pensato a un Dall-Kirkham per il planetario ad hoc, ma poi ho desistito non per il prezzo ma per la troppa specializzazione dello strumento. Ho quindi optatato nel febbraio 2006 per l’SC sempre della Meade da 14″ LX200 GPS e vendo l’LX90, comprando anche qualche altra webcam (philips spc900nc e la DMK21AF04, e la DSI-II per il profondo cielo).
Mi impegno nel campo del planetario con il nuovo strumento cercando lo standard di ripresa per l’alta risoluzione planetaria seguendo forum, liste di distribuzione specifiche, sia in Italia che all’estero. In due mesi riesco a raggiungere uno standard più che accettabile e quindi potenzio le mie conoscenze partecipando a progetti come il Jupos (immagini e misure su Giove) assieme ad altri osservatori cui fa “capo” Gianluigi Adamoli e successivamente vengo contattato da John Rogers, che cura il progetto a livello internazionale tramite la lista ALPO Japan. e il sito della BAA sezione Jupiter.
Dunque, Giove è stato il mio primo amore e resta tale e per questo motivo l’ho curato nei minimi dettagli, cercando di ottenere ottimi standard per le immagini degli anni dal 2006 ad oggi sul grande pianeta che come sappiamo resta ancora molto basso sull’orizzonte e quindi poco favorevole ad ottime immagini almeno fino al 2012.
Il mio secondo amore è stato il Sole e come tale anche in quel campo ho cercato di raggiungere uno standard al di sopra della norma, sempre in abbinamento alle mie favorevoli condizioni di cielo mediamente con seeing di 6/10. Nel frattempo ho acquistato l’altra versione della DMK, la DMK31AF03.AS con sensore più grande nell’intento di fare mosaici sia solari che lunari.
Il parco strumenti si è arricchito subito con un acromatico della Celestron (Nexstar GT102). Ben presto aggiungo un Borg101ED, un Intes 6″, un Newton 250 f/4, un William optics Megrez 90, camere CCD Starlght SXVH9, Atik Titan, Atik 4000LE, Atik 383L+ e come guida il miniBorg60ED il tutto su Eq6pro inizialmente e poi su Fornax 51 (ritengo sia una montatura eccezionale per carico e precisione), con i quali mi prefiggo di fare deep, spostando il setup in zone vicine più adeguate allo scopo, come ad esempio Capracotta (IS). Attualmente utilizzo per le mie sessioni casalinghe e in trasferta la montatura SkyWatcher NEQ6-R, Ottica APO86mm f/5.4, Atik Horizon Colore o la 383L, ASI174 come guida in OA, un focheggiatore autocostruito (gentile concessione del progetto da parte di Ferdinando Zemboli), e come software Sequence Generator Pro come software di acquisizione ePixInsight per le elaborazione.
Qualche articolo pubblicato su riviste (Coelum, Sky&Telescope) così anche alcune immagini di rilievo. Partecipo a progetti nazionali e internazionali e nel settembre 2010 ricevo l’onore del Premio Falorni.
Proprietario e responsabile commerciale di Nadir Shop (Nadir Astronomia) per la vendita di articoli per l’astronomia, dal 2009 al 2017.
Docente di Matematica e Scienze dal 2009 e tanta tanta voglia di fare Scienza.
Il resto è tutto da scoprire…
Cieli sereni